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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Omicron: niente panico, il vero nemico è ancora Delta, ma sappiamo combatterla.

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Cinque giorni fa era forse ancora un po' presto per dirlo, ma ormai credo sia abbastanza evidente che la variante Omicron è molto meno pericolosa delle altre, almeno nei paesi che hanno una buona copertura anticorpale (da vaccino e/o da infezione con le varianti precedenti). Le curve dei casi e dei morti nei tre paesi che finora hanno visto più infezioni da Omicron mi sembrano decisamente informative. Per quanto riguarda il Sudafrica, non ho molto da aggiungere a quanto discusso nel post precedente . A un mese di distanza dall’inizio della nuova ondata, che sembra già aver superato il picco, la mortalità si mantiene molto bassa. Pochi giorni dopo l’isolamento di Omicron, il Regno Unito e la Danimarca hanno visto una drammatica impennata della curva dei contagi, accompagnata da una forte diffusione di Omicron, che è diventata rapidamente la variante dominante. Ciononostante, a differenza di tutte le ondate precedenti, l’aumento dei casi non è stato seguito da un paragonabile aum

Omicron e l’inizio della fine

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A dispetto del titolo vagamente inquietante, questo è un post moderatamente ottimista, generato dal tentativo di rispondere a una domanda che in questi giorni si è imposta all’attenzione globale: cosa sta succedendo in Sudafrica?   A partire dal 17 novembre, dopo un periodo di relativa calma epidemica, il numero di infezioni da SARS-CoV-2 registrato in Sudafrica ha cominciato ad impennarsi con una velocità inaudita, facendo sospettare la nascita di una nuova variante del virus ancora più contagiosa delle precedenti. Infatti, il 26 novembre veniva riportato l’isolamento del ceppo B.1.1.529 (Omicron), la cui presenza è stata poi riscontrata nella maggior parte dei casi sequenziati. L’analisi della nuova sequenza virale ha mostrato un numero sconcertante di mutazioni, molte delle quali concentrate nella famosa ‘spike protein’. Nella figura in basso vi mostro un frammento dell’allineamento tra la sequenza del nuovo ceppo e quelle delle principali varianti contro cui abbiamo combattuto fino