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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

ULTIMO APPELLO

Nel mese di marzo, in una fase ancora iniziale della pandemia, ho cercato di combattere la sensazione di impotenza trasformando la mia pagina Facebook personale (che usavo pochissimo) in un punto di informazione pubblica, nel quale ho cercato di comunicare con semplicità e pacatezza (spero) tutto ciò che di importante (a parer mio) si veniva scoprendo e sviluppando, alla luce dell’evidenza scientifica. Ho anche cercato di contrastare posizioni, scientifiche e politiche, che mi sembravano fuorvianti e pericolose. A un certo punto ho affiancato alla pagina un blog, che mi è servito soprattutto a tenere in ordine i post. Per far circolare le mie idee, ho fatto una sfacciata campagna acquisti, chiedendo a molti di voi l’amicizia solo sulla base dei contatti in comune. Ho sempre cercato di precorrere un po' gli eventi, sperando che qualcuno degli sviluppi che intravedevo potesse essere d’aiuto a chi aveva il compito di prendere decisioni importanti. Mi rendo perfettamente conto che una

REALISMO AUTUNNALE

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La riserva di cauto ottimismo che avevo espresso nel post precedente si è esaurita. Oramai è chiaro che non possiamo farci illusioni: i lupi circolano senza troppe difficoltà e hanno cominciato ad assestare i loro morsi. Le rianimazioni si stanno riempiendo e la mortalità è in rapido aumento. Lo sconto dell’indebolimento estivo, dovuto alle condizioni climatiche, è finito. Il fatto che ci sia stata una ripresa non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, dove è iniziata la terza ondata, è un chiaro segno che l’autunno e l’inverno saranno propizi al virus, che non perdonerà più tanto facilmente le nostre ingenuità. L’idea di stare molto meglio di Francia, Inghilterra e Spagna era solo illusoria: al ritmo di crescita attuale, tra qualche giorno avremo un numero di casi giornalieri del tutto paragonabile a loro. Il nostro rigore estivo relativamente maggiore ci ha dato solo pochi giorni di vantaggio. Rispetto alla prima ondata, la seconda ha caratteristiche potenzialmente ancora più dev

L'ora della resilienza

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Mi pare che ormai anche i muri abbiano capito che i problemi non sono finiti, con buona pace di tutti i negazionismi e delle molte sottovalutazioni dei mesi passati. Il costante aumento dei nuovi casi giornalieri, dei nuovi focolai e la riapertura dei reparti COVID di molti ospedali sono sicuramente fonte di grande apprensione e stanno spingendo le autorità locali e nazionali a ristabilire provvedimenti restrittivi, che durante l’estate sembravano diventati inutili. Però, a differenza del precedente post , non scrivo per suscitare ulteriore inquietudine, quanto piuttosto per sottolineare alcuni elementi incoraggianti. Il primo deriva dalla comparazione della curva epidemica italiana con quella dei principali paesi europei.  La nostra epidemia è peggiorata e continua a peggiorare ad un ritmo molto contenuto, rispetto a quanto si sta vedendo in Francia, Spagna e Regno Unito. Il numero assoluto di casi sta aumentando con lo stesso ritmo della Germania, che continua ad apparire co