BASTA CON LA PRESUNZIONE DI INCONSAPEVOLEZZA E DI IRRESPONSABILITA’


#BASTACONTE_ENTRIDRAGHI


Come si può capire facilmente dall’hashtag, questo sarà un post politico, più che scientifico, per cui ritengo essenziali alcune precisazioni preliminari:

- Sono uno scienziato, abbastanza esperto di tecnologie molecolari e di meccanismi biologici fondamentali, mediamente esperto di virologia, dilettante di epidemiologia.

- Dichiaro due importanti conflitti di interesse:

1. Sono un runner, che continua ostinatamente a girare attorno all’isolato, descrivendo circonferenze del raggio di circa 200 metri.
2. Sono padre di due figli, del futuro dei quali sono molto preoccupato.

- Il mio personaggio politico di riferimento è Carlo Azeglio Ciampi


QUESTO POST E’ UN GRIDO DI DOLORE!


Lo affido alla rete, piuttosto che cercare di pubblicarlo su qualche giornale, non perché non mi fidi dei giornali, ma perché ho molta fiducia nel popolo della rete, all’interno della quale ritengo sia molto ben rappresentata la maggioranza silenziosa degli Italiani.

A quasi due mesi dall’inizio dell’epidemia, è ormai sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza che il Governo e i sui tecnici di riferimento hanno dimostrato nella gestione dell’emergenza. 
Come altri paesi del mondo, l’Italia è stata investita da un fenomeno la cui gravità ha pochi precedenti nella storia recente. Pur nella sua epocalità, non era un evento imprevedibile, perché molti lo avevano previsto. Pur nella generale impreparazione, abbiamo avuto tempo sufficiente per prepararci all’impatto, da quando l’epidemia è esplosa in Cina. Alcuni Stati lo hanno fatto, altri no, e noi siamo tra quelli che non l’hanno fatto.

Un Governo e una dirigenza sanitaria previdenti avrebbero fatto sicuramente meglio nel prevenire la diffusione del contagio all’interno delle strutture sanitarie ed assistenziali.

Un Governo e una dirigenza sanitaria previdenti avrebbero fatto al più presto scorte di materiali di prima necessità: dispositivi di protezione, materiali per l’estrazione dell’RNA, Trascriptasi Inversa e Taq polimerasi (cioè i componenti base per l’analisi dei tamponi). Non lo abbiamo fatto, e adesso ci lamentiamo della loro carenza.

Un Governo e una dirigenza sanitaria previdenti, dopo uno scusabile disorientamento, causato dalla inadeguatezza delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avrebbero saputo riconoscere in fretta che la strategia giusta era quella intrapresa dal Veneto, e avrebbero cercato di copiarla immediatamente. Non è successo.

Un Governo e una dirigenza sanitaria previdenti avrebbero perseguito una politica di ricerca attiva e di isolamento dei casi, al fine di prevenire la diffusione del virus all’interno delle famiglie. Si è invece adottata la strategia di seguire la diffusione del virus, più che prevenirla, di tenere il più possibile i malati in casa senza fare diagnosi, invece che isolarli.

Non si può dire che le misure intraprese siano state totalmente inefficaci, ma nel complesso credo che il Governo abbia poco da vantarsi. Il fatto che si potesse fare molto di più è testimoniato da un unico, tragico numero: il tributo di vite umane pagato al virus dall’Italia, specie se confrontato con paesi ben più previdenti. I dati di oggi sono: Italia 38,56 morti ogni 100.000 abitanti; Germania 5,36; Corea del Sud 0,45 (si veda il grafico per l’evoluzione temporale). Non mi interessa il fatto che molti paesi hanno o avranno numeri peggiori dei nostri: rimane il fatto che questi numeri mi fanno schifo.



A fronte della mancanza di decisione nell’affrontare radicalmente l’enorme problema di sanità pubblica, si è deciso di dare molta enfasi a provvedimenti di utilità perlomeno dubbia, come impedire l’accesso dei Cittadini a enormi spazi aperti, e impedire il più possibile gli spostamenti, quasi che spostarsi costituisca di per sé un rischio sanitario.

Da cittadino, mi sento veramente preso in giro da questo tipo di logica. La capisco bene nelle prime settimane, quando di questo virus e di come si trasmette sapevamo ben poco e quindi la massima prudenza era d’obbligo. Adesso non la capisco e non la tollero più, anche se continuo a obbedire.

La logica sottostante all’evitare gli assembramenti, ad aumentare le distanze, ad usare il più possibile le mascherine, di qualsiasi tipo, è chiarissima ed efficace.

La logica di impedirmi di correre a distanze superiori ai 200 metri da casa mia, pur mantenendo tutte le distanze e le precauzioni, non la capisco. 
La logica di evitarmi di andare in giro per i parchi, anche se rispettassi tutte le precauzioni, non la capisco. 
La logica di impedirmi di raggiungere la mia casa di campagna, anche se rispettassi tutte le precauzioni, non la capisco.

Probabilmente la risposta alle mie obiezioni potrebbe essere: gli Italiani sono un popolo inconsapevole e irresponsabile. Non basta dire alle persone che il rispetto delle distanze è fondamentale per la loro salute, e per quella dei propri cari. Non basta punire coloro che vengono beccati a non rispettare il divieto di assembramento. Visto che gli Italiani non si rendono bene conto e che sono mediamente indisciplinati, l’unico modo di impedire gli assembramenti nei parchi, è chiudere i parchi.

Se questa è la motivazione, la rifiuto totalmente. Gli Italiani hanno dimostrato più consapevolezza, pacatezza e responsabilità della classe politica che li governa. Da campano, ero quasi convinto che dopo l’esplosione dell’epidemia al nord ci sarebbe stata una seconda, intensa fase al sud. Invece, è sotto gli occhi di tutti che il sud Italia si è comportato responsabilmente, anche se i media ci hanno raccontato che l’indisciplina regnava sovrana.

Il Governo ha prorogato la chiusura fino al tre maggio, e continua a trattarci come dei bambini. La verità è che questo Governo ha fallito nella gestione dell’emergenza sanitaria.

Se stessimo parlando di calcio, di fronte al grafico che vi ho mostrato, i tifosi pretenderebbero una sola cosa: le dimissioni dell’allenatore e di tutti i dirigenti. Non li voglio giudicare. Lo farà la storia. Ma vorrei molto che si togliessero dai piedi, perché se sono stati incapaci di gestire la fase 1, saranno ancora meno capaci di gestire la fase 2, che sarà per forza di cose più caotica.

Molto di più che la gestione dell’emergenza sanitaria, mi preoccupa la gestione dello Tsunami economico in arrivo su di noi. L’Italia non andava bene prima dell’epidemia. L’Italia è stata colpita dall’epidemia in maniera più dura che altri paesi. Una contrazione del PIL italiano maggiore di quella di altri Stati è già molto più di un’ipotesi. Dove credete che andremo a finire? Siete veramente convinti che qualcuno voglia e debba salvarci con fiumi di denaro a fondo perduto senza che ci decidiamo a invertire la rotta?

Malgrado tutto quello che si dice NON STIAMO ANDANDO BENE!!

Se non cambiamo passo, NON ANDRA’ TUTTO BENE!!

Se non facciamo rapidamente qualcosa di molto razionale, deciso e organizzato per uscire da questo pantano, ho paura che ci porteremo addosso il fango per moltissimo tempo.

Non capisco tanto di economia, ma come molti ritengo che l’unica persona con le competenze e la credibilità necessarie per gestire la prossima fase col minimo dei danni sia MARIO DRAGHI. Il mio sogno proibito sarebbe vedere un Governo guidato da lui, che abbia come Ministro della salute il Prof. Andrea Crisanti, cioè il tecnico che ha dimostrato più di chiunque altro di avere la capacità di visione necessaria per contrastare questo virus.

AL PRESIDENTE CONTE dico: la ringrazio per quello che ha cercato di fare finora, ma abbia l’umiltà di riconoscere che la sua gestione non è stata un successo. Oggi ha affermato che il Prof. Draghi non si lascia facilmente ‘tirare per la giacchetta’. Non lo tiri, ma nell’interesse dell’Italia gli dica che è disposto a farsi da parte in buon ordine e senza condizioni.

ALLA CLASSE POLITICA, tutta, dico: smettetela di preoccuparvi troppo per le percentuali di consenso che avrete quando avremo finito di contare i morti e i fallimenti aziendali. Abbassate la testa in buon ordine, e rassegnatevi a sorvegliare democraticamente l’ennesimo GOVERNO TECNICO, di cui si sente un gran bisogno, a causa della vostra insipienza e litigiosità.

Solo così, forse, non andrà troppo male!

Commenti

  1. Caro Ferdinando, condivido la frustrazione espressa nel tuo pezzo e ti ringrazio. Lo inoltreró a molti.
    A me, di queste settimane, ha stupito la totale assenza di preparazione, politica e anche delle istituzioni sanitarie, del nostro paese di fronte ad un evento "prevedibile" da milioni di anni, come spieghi nell'introduzione del tuo blog. Comprensibile lo sbando inziale, era come fosse stata sganciata un'atomica invisibile ai più (visibile nei pronto soccorso), terribile la gestione successiva. Questo ha generato puro panico in tutti per settimane. E condivido con te: Ora basta!
    Vorrei, in sicurezza, come te correre, andare in campagna/montagna/mare e rivedere la mia compagna milanese dalla quale non posso andare dal lockdown. Non so precisamente su chi punterei per uscire dal pasticcio, spero che sarà frutto di un ricominciare collettivo a ragionare sulle cose serie.

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