Non riesco a prendere sonno


17/03/2020

I miei amici Medici che lavorano in prima linea negli ospedali non stanno dormendo e continuano a ricoverare pazienti colpiti dal virus. Posso cercare di aiutarli solo ragionando su quello che sta succedendo, su quello che deve ancora accadere, e su come possiamo ancora tamponarlo.

Esistono paesi come la Corea del Sud e il Giappone, che hanno avuto l’umiltà di studiare e capire la tragedia che si stava consumando in Cina, e come il governo cinese è riuscito a bloccarla.
La Cina ha 1.400.000.000 abitanti, ed ha avuto 81.077 casi e 3.218 morti. Oggi si sono registrati solo 29 nuovi casi. In Giappone e in Corea l’epidemia è scoppiata tra il 16 e il 19 febbraio.

I Giapponesi sono riusciti ad evitare l’esplosione esponenziale dei casi, contenendoli ad un numero molto limitato. Ad oggi, 814 casi e 24 morti.

In Corea, l’epidemia era esplosa esponenzialmente. I Coreani sembravano diventati i nuovi appestati del mondo. In realtà, il forte numero dei casi che dichiaravano dipendeva da un massiccio programma di identificazione dei portatori asintomatici, mediante l’esecuzione mirata di un numero molto grande di tamponi per la ricerca del virus. La Corea ha contenuto il contagio efficacemente, frenando la fase esponenziale. Facendo così, ha contenuto ammirevolmente il numero dei morti: ad oggi, 8.236 casi con soli 75 morti. Soprattutto, i Coreani hanno dimostrato quello che Ilaria Capua ha sempre sostenuto: il numero di portatori asintomatici era ed è molto più grande di quanto si credesse.
Esistono paesi come l’Italia, che hanno preferito pensare che il nuovo virus fosse un problema dei Cinesi, degli anziani e dei cardiopatici. In Italia, l’epidemia è scoppiata il 22 febbraio. Finora non abbiamo contenuto né il numero dei casi, né il numero dei morti. Il confronto delle curve di incidenza è impietoso.




Ancora più impietoso il bilancio globale. Oggi in Italia il totale dei casi identificati è 27.980, con 2.158 decessi. Popolazione Italiana 60.480.000 abitanti. Di questo passo non ci metteremo molto a superare la Cina in termini assoluti. In termini relativi i conti sono facili.
Le regioni italiane non sono tutte uguali. In alcune l’epidemia è scoppiata prima, in altre dopo, o sta ancora incubando. Alcune Regioni, come il Piemonte, hanno preso la strada di limitare il numero dei tamponi ai soggetti sintomatici. Altre, come il Veneto, hanno eseguito moltissimi tamponi a soggetti asintomatici. Questo ha portato all’isolamento in quarantena di molti più soggetti portatori del virus. Confrontando i dati di mortalità per COVID-19 sulla popolazione generale, è chiaro che sarebbe stato meglio fare tutti come il Veneto.
Il Veneto era partito con una mortalità maggiore del Piemonte, perché era leggermente in anticipo sulla curva epidemica. Dal 13 marzo, il Piemonte ha superato il Veneto ed è attualmente incamminato su una curva esponenziale molto più ripida.


 
Il senso di questi numeri mi sembra chiaro, ed è in perfetto accordo con quello che è successo in Corea e con lo studio di Andrea Crisanti a Vò Euganeo.
Bisogna che tutte le Regioni si adeguino a quello che ha fatto finora il Veneto, e bisogna che lo facciano subito.
Questo non è il momento per le polemiche. Non era ovvio prevedere tutto questo, e l’Italia è in buona compagnia. Però non avere l’umiltà di riconoscere cosa si sarebbe dovuto fare, e di cambiare immediatamente rotta, sarebbe oggi molto grave.
E’ fondamentale trovare fondi e semplificare le procedure in modo che i miei amici Medici e Paramedici di tutta Italia possano avere tutto quello che serve loro a curare i nuovi casi, e a proteggersi dal contagio. Però è altrettanto fondamentale trovare le risorse per identificare e isolare il maggior numero di portatori sani, in modo da ridurre il più possibile il numero di pazienti di cui si dovranno occupare.

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