VERSO IL VACCINO: le difficoltà di combattere una proteina 'stealth'
Il mimetismo è da sempre una componente fondamentale della tattica militare. La tecnologia ‘Stealth’, che rende invisibili ai radar aerei e altri velivoli militari, è solo l’ultimo ritrovato nel settore. Nella loro guerra per la replicazione all’interno delle cellule, i virus hanno imparato molto bene questa lezione, grazie all’evoluzione. Le loro proteine, essendo nuove per il sistema immunitario, potrebbero essere facilmente riconosciute e neutralizzate. Tuttavia, le sequenze delle proteine virali contengono segnali che ordinano alle nostre cellule di attaccare in determinate posizioni catenelle di zuccheri. Il processo si chiama glicosilazione. Gli zuccheri, uguali a quelli che ricoprono le nostre proteine, nascondono al sistema immunitario le sequenze specifiche del virus. Non desta pertanto sorpresa il fatto che la ‘spike protein’ di SARS-CoV-2 sia pesantemente glicosilata. Solo una piccola zona, coinvolta nel legame con i recettori, è abbastanza scoperta, e quindi più attaccabile dagli anticorpi. Per giunta, gli studi di dinamica molecolare hanno mostrato che si tratta di una zona che cambia continuamente la propria struttura. Per questi motivi, produrre un vaccino efficace basato su questa proteina non sarà un’impresa facile. Nei prossimi post vi parlerò di alcune delle strategie che si stanno utilizzando per superare questi ostacoli. Per ora, se volete approfondire l’argomento, o anche solo avere un’idea visiva di come si presenti nella realtà questa proteina, consiglio un bell’articolo riassuntivo pubblicato sul magazine ‘The Scientist’.
Simulazione dinamica molecolare
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