HO INSTALLATO IMMUNI

Confesso di essere stato fortemente in dubbio sull'opportunità di installare l'APP sviluppata da Bending Spoons su impulso del Governo, ma alla fine mi sono deciso. 

Chi ha seguito i miei post in questi mesi, sa che non sono mai stato particolarmente tenero con le politiche ufficiali, sia nazionali che regionali. Sono arrivato alla decisione in maniera ponderata, dopo aver cercato di capire bene come funzionano l'APP e il protocollo, ascoltando il parere di veri esperti. A tale riguardo, ho trovato particolarmente illuminante l'ultimo video di Matteo Flora, che ha risolto i miei dubbi sui rischi di violazione della privacy. Mi ha anche convinto che l'applicazione è ottima dal punto di vista informatico e consete all'utente di avere totale controllo sui propri dati di esposizione, e sull'uso che preferisce farne.

Per chi volesse capire ancora meglio come funziona il protocollo, consiglio un altro ottimo video, di Salvatore Sanfilippo.

Di sicuro Immuni non è la panacea. Però, se ne facessimo un buon uso e la accoppiassimo a una robusta politica di test molecolari, questa applicazione potrebbe essere un ottimo supporto per combattere la pandemia. Temo che ne avremo molto bisogno, perchè vedo intorno a me un notevole rilassamento nell'uso delle mascherine e nel rispetto delle distanze.
 
Per poterne sfruttare al massimo i vantaggi e limitare i possibili svantaggi deve essere usata con intelligenza. Bisogna sapere che non evidenzierà tutte le situazioni a rischio, soprattutto se non sarà installata da tante persone. Bisogna anche sapere che potrebbe fornire risultati falsamente positivi.
 
In questo momento, se mi capitasse di essere positivo al tampone, userei sicuramente l'APP per comunicarlo a coloro con cui sono venuto a contatto inconsapevolmente.

Se invece l'APP mi dicesse che sono stato esposto, credo che non lo comunicherei al servizio sanitario regionale. Userei l'informazione solo per aumentare ulteriormente le cautele che già adotto nei confronti dei miei familiari e delle persone con cui vengo in contatto (mascherina + distanziamento). 

Sarei disposto a cambiare idea solo se la Regione dicesse che chi viene avvisato di un contatto a rischio ha una via preferenziale nell'accesso al tampone. Se invece prevalesse l'idea di chiudere dentro casa per due settimane quelli che comunicano l'allarme ricevuto, senza fare niente altro dal punto di vista diagnostico, continuerei a tenermi l'informazione per me.
 
Per ora, la Regione Piemonte sembra intenzionata a non rendere semplice ed efficace l'uso di Immuni. Mi pare un vero peccato, soprattutto se si considera la scarsa efficienza di cui ha dato prova nel momento peggiore della crisi.

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