LA VARIANTE PIU' INFETTIVA


L'analisi delle sequenze di SARS-CoV2 ha evidenziato diverse varianti, producendo molte speculazioni sul loro possibile significato. Uno studio appena accettato sulla prestigiosa rivista Cell dimostra che almeno una di esse ha influenzato in maniera importante la storia naturale del virus. Si tratta della sostituzione 614G, all'interno della spike protein. I ceppi che portano questa mutazione sono più efficienti di quelli che contengono la variante inizialmente identificata a Wuhan (614D), tanto da averli rimpiazzati nella maggior parte dei contesti epidemici. In questo momento, il ceppo più diffuso al mondo contiene la variante 614G e altre tre sostituzioni. E' stato isolato per la prima volta in Italia, il 20 febbraio. Anche in questo studio non si sono trovate evidenze che i virus più recenti siano meno pericolosi dei primi ceppi: la variante 614G è da tre a sei volte più infettiva della 614D, ma ugualmente patogena.

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